In tour con lo spettacolo “De Andrè…Un viaggio”

di Basilio Benedetto

- In tour con lo spettacolo “De Andrè…Un viaggio”, il quartetto dei “Faber Quartet” ha come missione quella di far rivivere l’opera del cantautore italiano Fabrizio De Andrè.
La band prende il nome dall’appellativo con cui l’artista veniva scherzosamente chiamato dall’amico di sempre Paolo Villaggio e si avvale di musicisti provenienti da differenti percorsi musicali. Tante le occasioni per ascoltarli nei locali di Reggio Calabria e provincia. Concerti di musica live in cui la band si esibisce sempre davanti ad una buona cornice di pubblico.
Cattura sin dall’inizio la voce di Marco Pinto, il cui timbro si avvicina fino quasi a sfiorare quello del grande “Faber”. E’ sorprendente come questa sua peculiarità venga fuori anche durante la presentazione dei singoli brani.
L’impatto è positivo, dalle prime esecuzioni emerge un apprezzabile affiatamento tra i musicisti.
Gli arrangiamenti proposti sono fedeli agli originali ed i “Faber
Quartet” danno l’impressione di muoversi all’interno di essi con estrema disinvoltura.
Il pubblico presente apprezza e si fa accarezzare dall’energia della band; “Dolcenera”, “Il Testamento di Tito”, “La ballata
dell’amore cieco”, insieme ad altri successi, riscaldano le serate e mettono d’accordo tutti sulla bontà del progetto.
La formazione reggina, composta da Bruno De Benedetto alle tastiere, Marco Pinto alla voce e al basso, Mimmo Condello ed Alberto Garreffa rispettivamente alla batteria e alle chitarre, ha una buona presenza scenica e facilmente cattura l’attenzione dei presenti.
E’ l’ora di “Creuza de Ma” e, nonostante abbia un testo scritto
interamente in lingua ligure e delle soronità non certo facili da riprodurre fedelmente, il quartetto non sembra risentirne.
La scaletta è corposa e dimostra come ci sia un notevole lavoro in fase di preparazione dei concerti. Si passa dai brani lenti a quelli più veloci, le tradizionali ballate, ripercorrendo i passaggi più significativi della carriera di Fabrizio De Andrè. C’è ancora spazio per “Volta la carta” e “Il Pescatore”. I pezzi, già eseguiti durante il concerto, vengono richiesti a gran voce.
Al termine dell’esibizione, una platea soddisfatta dello spettacolo a cui ha assistito li ringrazia con un caloroso applauso che sembra voglia essere un augurio per il raggiungimento di importanti palcoscenici.

http://www.ildispaccio.it/fronte-del-palco/44-reggio-calabria/

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